Se doveste aggirarvi in bici tra le colline della bassa Romagna, tra Montegridolfo e San Marino, e una bici rossa fiammante dovesse sfrecciarvi di fianco superandovi inesorabilmente, ebbene quello che avete visto non è Remco. Sarebbe facile l'equivoco ma Remco usa Specialized, il nostro una italianissima Pinarello.
Stiamo parlando di lui: il Galletto, la Pulce atomica o più semplicemente... Frank.
Nome di battesimo: Franco
Classe: 1961
Segni distintivi: un inconfondibile sorriso e un'incrollabile fede nerazzura.
Chiacchierando in officina da Massimo Olivieri, ci è capitato tra le grinfie e abbiamo colto l'occasione per fargli alcune domande.
Frank, ricordi quando ti sei avvicinato alla bicicletta per la prima volta?
'Certamente. Era la primavera del 1989 e lavoravo al Trebbio di Montegridolfo. Avevo un po' di tempo a disposizione ed ho cominciato, con alcuni amici, a fare dei giri dopo lavoro. È stato da subito amore e da lì non ho più smesso'.
Ricordi esattamente qual è stato il tuo primo modello di bici da corsa?
'Era Una Fausto Coppi gialla e bianca. Sei mesi più tardi, dopo aver visto che il "motore" c'era, ho deciso di prendere una Moser rosa, modello portato alla ribalta in quegli anni da Gianni Bugno, mio beniamino dell'epoca. L'ho presa proprio qui da Massimo'.
Il tuo momento più bello e più brutto in sella?
'Di momenti belli ce ne sono tanti ed è difficile sceglierne uno. Un ricordo su tutti è essere lì, in griglia rossa e pronto per partire per la Novecolli del 2012. (Nota dello scrivente: Frank nell'edizione della Novecolli del '95 è arrivato nel gruppetto dei primi 12 - anche se, con la modestia che lo contraddistingue sempre, ci tiene a specificare: "era un altro ciclismo però...").
Il più brutto lo scorso 16 Dicembre a seguito di una caduta: mi sono accorto di non avere sensibilità del braccio e lì mi sono davvero preoccupato'.
Salita preferita della zona?
'Montescudo da Albereto. A seguire il Petrano'.
Il tuo idolo ciclistico di sempre?
'Pantani. Ho iniziato ad appassionarmi grazie a Bugno, poi però è arrivato Panta e... emozioni uniche!'
Saronni o Moser?
Sorride. 'Questa me l'aspettavo e ti dico Baronchelli'
Simoni o Basso?
'Basso'. (Massimo chiede dietro le quinte: 'perché?' Risposta: 'non c'è un perché').
Pogacar o Vingegaard?
'Pogacar'.
Van der Poel o Van Aert?
'Van Aert'.
Immaginiamo che tu fossi un ciclista professionista e potessi vincere solo una tra le 5 classiche monumento, il Giro, il Tour e il Mondiale, cosa sceglieresti?
'Il Tour. Il Tour, ragazzi, bisogna vincerlo'.
Dai passiamo a qualcosa di più leggero: ogni quanto pulisci la catena della tua bici?
'Con Massimo bisogna stare attenti, quindi ti direi frequentemente. Una volta al un mese se va proprio male'.
Dopo tutti questi anni, tanta esperienza e diverse cadute, cosa significa per te il ciclismo?
'Su tutto, è stare in compagnia e praticare sport all'aria aperta. Mi piace ridere e scherzare con gli amici, essere a loro disposizione. Certo, non disdegno anche un po' di sano agonismo. Diciamo che se si pedala in pace sono buono e caro ma...' Con un sorriso sardonico ammicca alle diverse (pacifiche) battaglie a due ruote.
Ultima domanda: Domenica ci sarà la prova in linea maschile. Chi vince il Mondiale?
Senza esitare - 'Pogacar'.
Ringrazio apertamente Franco per diverse ragioni: per la disponibilità di sempre, per essere stato la cavia di questo scherzoso esperimento e, non ultimo, per la passione con cui contribuisce, concretamente, a mantenere vivo e attivo ogni anno un gruppo di pacifici scalmaniti a due ruote.
G.N.