Niente da fare, ormai ci abbiamo preso gusto con i racconti. Continua la serie di interviste ai membri dell'ASD Montecchio e, questa volta, a farne le spese è la pioniera al femminile del team (doveroso riportare che, per quest'ultimo dato, abbiamo confrontato le memorie storiche e non abbiamo certezza assoluta; se la palma del primato dovesse spettare a qualche altra persona, chiedo scusa e resto pronto a rettificare gli errori).
L'alto profilo in carbonio delle ruote della sua S-Works parla chiaro: spiccata tendenza per la velocità e per gli sprint secchi. Stazza minuta e colpo di pedale esplosivo.
Stiamo parlando di Barbara, la cui presenza pluridecennale allieta il gruppo nelle uscite settimanali.
Barbara, qual è stato il tuo approccio alle due ruote? Praticavi altri sport?
'Da ragazzina praticavo danza a buon livello, ballavo il liscio, arrivando a vincere 4 Campionati marchigiani. Poi un po' di pallavolo e successivamente spinning. Qui una mia amica mi ha consigliato di provare la bici e sono partita direttamente con quella da corsa'.
Da quanto tempo sei nell' ASD? Cosa ricordi di quel periodo?
'La data esatta non la ricordo ma se facciamo un raffronto con le foto di gruppo, siamo vicini a vent'anni quasi. Di quel periodo restano le fatiche, anche nei primi giri in pianura (usualmente, Cappone - Villa Fastiggi). Ricordo però le soddisfazioni: per esempio, quando ho fatto per la prima volta Tavullia ho chiamato mia madre. Mi sembrava avessi scalato una gran vetta'.
Segui il ciclismo agonistico?
Sorridendo 'In realtà, non tanto'.
La salita da incubo in cui hai fatto più fatica?
'Mah, non saprei. Il Cippo l'ho fatto... Ah, si ecco! Villaggio Santa Rita. Era uno dei primi giri seri'.
Dal tuo punto di vista, pregi e difetti della BCD e della MTB?
'Per la bici da corsa, pro: si ha la possibilità di fare giri lunghi. Contro: si è comunque in strada ed il pericolo non è mai del tutto assente.
Mountain-bike, pro: girare nella natura, contro: discese tecniche'. (Nota dello scrivente: in ogni caso, Barbara se la cava anche su terreni impervi. Ne è la prova l'ottimo risultato alla recente "Pedalata Pera angelica").
Meglio una salita assolata ed arida (vedi GF Sibillini 2023 Acquacanina - Pian di Ragnolo) oppure una discesa bagnata?
'La salita'.
Meglio un giro a 40 gradi o uno a 3?
'Meglio i 40 gradi'.
Sei in solitaria, preferiresti fare i 6 km secchi del Cippo (versante duro) oppure 50 km tutti controvento?
'Scelgo il Cippo'.
Qual è il tuo sogno nel cassetto a due ruote?
'Non ho mai fatto le salite delle Dolomiti ed un giorno mi piacerebbe andarci'.
Infine, la domanda cui non posso sottrarmi di fare. Cosa significa per te il ciclismo?
'L'essenza è l'amicizia, il fare gruppo. È al tempo stesso un momento da ritagliarsi per se stessi e da utilizzare come antistress'.
Ci siamo inseguiti a vicenda per questa chiacchierata ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Grazie Barbara!
Gennaro N.