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9 febbraio 2011

CI RISIAMO. DOPING!

Siamo appena all'inizio di una nuova stagione ciclistica e siamo già alle prese con la piaga del doping. Non dobbiamo dire, come sempre, -"Ce l'hanno con il ciclismo!"-, tirando in ballo altri sport. Pensiamo alle cose nostre. Gli ultimi casi, da Contador a Riccò, confermano che tutto quello che è successo dai primi anni 90 ad oggi non è servito a nulla. Non serve colpevolizzare un singolo sbattendo il mostro in prima pagina e spingerlo in un vortice giudiziario, come è capitato a Pantani. Se si vuole salvare il ciclismo dall'ennesimo sputtanamento servono regole chiare e semplici. Chi viene preso deve essere RADIATO dall'attività. Si evita così la recidività e togliendo man mano i rami marci chissà che non possa risorgere un ciclismo sano, magari più a misura d'uomo ma leale e non dannoso per la salute.

 Altrimenti la soluzione alternativa è quella di liberalizzare tutto ma non penso che sia eticamente e moralmente attuabile.

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