Cerca nel blog

8 agosto 2025

Direzione Slovenia per i nostri - 3° giorno

      Giorno 3, 6 Agosto

Bled - Lubiana, 74km
Terza giornata influenzata dalla pioggia battente. Il percorso avrebbe dovuto essere più sostanzioso (113km per 1400m di dislivello, tutti all'inizio - per arrivare a 1300m di quota). Questa mattina però il meteo non ci ha strizzato l'occhiolino: pioggia, nuvole e ancora pioggia. Il buon senso di Nino (dote che a me manca) aveva già previsto un giro ridotto ed alla fine è quello che siamo stati forzati a scegliere: direttissima per Lubiana. Direttissima per modo di dire; ad accompagnarci in questo viaggio in terra slovena sono le immancabili ciclabili e strade secondarie. Piccola digressione: ora mi spiego lo strapotere dei ciclisti sloveni...qui anche le ciclabili hanno muri in doppia cifra.
Nulla di particolare da segnalare, tranne la pioggia costante e un paio di ribaltoni emotivi. In primis, negativamente. Nel pieno del senso di libertà e fusione tra psiche e pioggia (ricordando il mai abbastanza biasimato D'Annunzio con "La pioggia nel pineto") mi accorgo di aver perso un'infradito, ricordo del mio viaggio nel Maine, insieme alla maglia che indosso.
In secundis, positivamente. Arriviamo con largo anticipo per il nostro check-in in struttura nella capitale. Nino individua un bar nelle vicinanze per ingannare l'attesa e mangiare qualcosa. Non è un bar qualsiasi: è un bar/officina, tappezzato di foto di Pogi, Rogla, passi alpini conquistati e bici esposte (su tutte, la Colnago Master rimodernizzata del proprietario, Mirsad). Dopo aver ordinato da mangiare, per scherzo gli dico di aver il cambio un po' ballerino e 10 minuti dopo lui è lì fuori che vuole vedere la bici. Bastano pochi minuti e con schiettezza pronuncia: "now it's ok". È la scintilla che da il via ad un confronto italo-sloveno: la sintesi è che loro ritengono le bici italiane insuperabili, noi i ciclisti (e le cicliste) sloveni. Chi dovesse andare a Lubiana si segni il nome di Mirsad e del suo Velo Bar!












5 agosto 2025

Direzione Slovenia per i nostri


Dopo il breve prologo iniziale, oggi parte ufficialmente il cicloviaggio: il percorso è stato tracciato seguendo scrupolosamente la traccia della manifestazione "The grand Escape" e noi proveremo a percorlerlo in 5 giorni.

 La giornata parte decisamente in salita, ma - ahimè - in senso metaforico. Nel breve spostamento casa/Pesaro mi sono accorto di alcuni problemi al cambio e con il socio Vannucci decidiamo di trovare un meccanico per la riparazione una volta in strada. Ci fermiamo in Veneto e ne troviamo uno - padre e figlio bravi, disponibili e pazienti - ma dopo 2 ore di lambiccamenti vari non se ne viene del tutto a capo del problema ("xe anca nova la gravel"); dovrei comunque avere una soluzione temporanea in grado di portare a termine il viaggio alla buona (in caso contrario, toccherà trovarne un altro per strada).
L'intoppo ci ruba tempo prezioso e optiamo per tagliare i 20km iniziali, si parte da San Daniele invece che Udine.
Gran parte del percorso odierno si snoda su ciclabili ben tenute e lontane da strade trafficate, nel verde delle alpi friuliane, piene di gallerie e ponti metallici su fiumi in secca. Qui si può toccare con mano l'idea di cicloturismo: tanta tanta gente viaggia in modo rilassato in bici, con borse e borselli annessi (nota dolente: in pochi ricambiano al saluto di confraternita ciclista).

Gli ultimi 40km sono una costante ma impercettibile salita. Domani ci aspetta il terribile salitone del Vrsic... ma ora si cena a suon di ravioli.